Dove partorirò?
Che domandone!! Questo è ciò che penso quando le mamme mi chiedono in quale ospedale partorire…oppure se l’ospedale che hanno scelto sia affidabile!
Qualche tempo fa, confrontandomi con le mamme che frequentano il corso di accompagnamento alla nascita, condotto da me, si parlava proprio della scelta del luogo in cui partorire!
Spesso le future mamme si aspettano una risposta chiara e sicura da me: quando una di loro mi comunica dove partorirà, percepisco in lei la necessità di essere rassicurata. Magari con un bel: “Sì, so per certo che l’ospedale che hai scelto è il migliore” oppure, forse ciò che vogliamo sentirci dire tutte: “Certo, in quell’ospedale troverai tutti professionisti, umani e competenti e il tuo parto sarà fantastico! tu e il tuo bimbo sarete in ottime mani”. Se lo dicessi, però, mentirei. Non è così e, soprattutto per esperienza personale, scegliere una struttura ospedaliera non equivale a vivere al 100% un’esperienza positiva!
Alcuni anni fa, pensavo di avere una verità a portata di mano e la mia verità era questa: partorire in casa o casa-maternità, la cosa più giusta, la scelta migliore, quella più sicura…dimenticavo però di metterci il “per me”. Per me, per quella che è la mia esperienza, la mia vita, le mie necessità e bisogni, partorire in casa o casa-maternità è la scelta ottimale. Non vedrei me stessa in nessun’altra situazione di parto, se non in quei luoghi, accompagnata da ostetriche dolci, umane e competenti
(sono molto esigente, la mia ostetrica deve aver lavorato in ospedale almeno per qualche anno).
Quindi, alla domanda: “In quale ospedale partorirei io” la risposta è: “Non mi sognerei mai di partorire in ospedale”. Certo, ovviamente le mie condizioni dovrebbero essere favorevoli, in un contesto di parto fisiologico, dunque rispettare quelle regole e leggi che tutelano il parto in casa o casa-maternità! “
La mia risposta è sicura e chiara, ha delle fondamenta ben solide e la loro solidità è data dalla ricerca intensa e faticosa di ciò che è bene per me. Ed è da questo punto che sento di dover partire: se una donna mi chiedesse dove è meglio partorire, la mia risposta sarebbe: “Cerca un posto che risponda alle tue esigenze e ai tuoi bisogni, un luogo dove tu, in primis, possa sentirti sicura!
Ora elencherò alcuni dei fattori, da me principalmente valutati:
1 ) Per molte donne è importantissima la presenza del reparto di neonatologia o terapia intensiva neonatale. E quindi se per te, mamma, è importante avere a disposizione (in primo luogo) una buona neonatologia, oppure se sai per certo che probabilmente ne avrai bisogno, perché i sanitari che ti hanno seguito in gravidanza ti hanno parlato di rischio concreto, beh a quel punto scegline una buona in un ospedale qualificato; magari una di quelle in cui puoi entrare quando vuoi, non ogni tre ore (come spesso succede). Poichè sarai stata informata che il tuo piccolo/a non avrá bisogno di te ogni tre ore ma sempre!
2) Un’altra caratteristica importante è il rooming in, volere oppure no il bimbo/a accanto a sé, ventiquattr’ore su ventiquattro. Ecco, personalmente, da mamma e soprattutto da ostetrica, non mi sognerei mai di vedere ad orario mio/a figlio/a e mai e poi mai spingerei una mamma a partorire in un ospedale senza rooming in!
Il contatto e la vicinanza sono indispensabili per un buon imprinting, vale a dire un corretto attaccamento, ormai questo dato lo conoscono anche i muri (come si dice comunemente), quindi il neonato/a deve e sottolineo “deve” stare con la mamma. Ovviamente la mamma deve essere in grado, fisicamente ed emotivamente, di prendersi cura del proprio bimbo/a!
Se mi confronto con mamme che preferiscono, invece, non avere sempre il figlio in stanza, cerco di capire la motivazione, non giudicando, e di esporre semplicemente i bisogni del neonato…pur comprendendo quelli della mamma! Se poi si presentano situazioni di patologia, per cui il continuo contatto non è possibile, ci sono modi e tecniche per recuperare questa mancanza. Si può recuperare tutto, se si agisce in tempo!
3) Un’altra necessità della gestante, che riscontro spesso, è quella di avere al proprio fianco il futuro papá in un momento tanto delicato e speciale: “Faranno entrare mio marito?”. La risposta è quella di sempre e insisto anche molto su questo concetto: tutte le donne in travaglio e ripeto in travaglio hanno diritto per legge ad una persona che stia con loro, se questo diritto non viene rispettato ci si può rivolgere ai dirigenti ospedalieri e ancor di più alle forze dell’ordine! Questo è un concetto che tutte le donne e futuri genitori devono sapere. Potete fare riferimento alla Carta dei diritti della partoriente e del neonato (OMS 1985) e alla Legge Italiana, consultando quella del 2006, intitolata “ Tutela dei diritti della partoriente, della promozione del parto fisiologico e della salvaguardia della salute del neonato”. ( e invito anche gli addetti ai lavori a farlo).
4) Per molte mamme è importante non separarsi mai dal proprio bimbo, ad esempio nelle prime due ore dopo il parto. Quindi invito a chiedere, chiedere ancora, e ad informarsi sulle procedure dell’ospedale al quale ci si rivolge.
5) Un’affermazione comune della futura mamma è: “Partorirò in quel dato ospedale perché ci lavora il mio ginecologo”. Ahivoi! Questa non è affatto una garanzia. Soprattutto negli ospedali pubblici, chi si occupa del travaglio e parto fisiologico (e segue con il ginecologo le situazioni di patologia) sono le ostetriche.
Sicuramente, avere una persona di cui ci si fida nella struttura ospedaliera è importante. il mio consiglio è, però, di non contare sulla presenza sicura del vostro ginecologo/a al parto…non è questa la sua responsabilità!
6) “Voglio con me la mia ostetrica!”. Mai scelta fu più saggia, a mio parere, io stessa chiesi esplicitamente a due colleghe di essere presenti al mio parto, di assistermi! Avere una persona di fiducia, con la quale si è condiviso la gravidanza o parte di essa, una persona a voi affine, della quale vi fidate, aumenta la probabilità di avere una bellissima esperienza! Soprattutto in questo momento storico in cui la situazione della nostra sanità è tragica ed è sempre più chiaro che non vi è personale a sufficienza nei vari reparti.
Purtroppo la nascita nella nostra società è perlopiù denaturalizzata, non viene tutelata minimamente. Trovo assurdo che la nascita dell’essere umano sia l’ultimo dei problemi di qualunque piano politico e sociale, nel prossimo futuro. Trovo altresì incredibile l’atteggiamento di fingere di non sapere: è lampante che se si tutelassero le mamme e i loro cuccioli avremmo degli adulti più sani, quindi una società migliore. È bene ribadire che questa tutela è responsabilità di ognuno di noi!
So benissimo che il bel parto è possibile. Così come é invece possibile un parto traumatico e se pensate di averne avuto uno, prendetevene cura, fate qualcosa per guarire la vostra ferita… e per cambiare il sistema, dovremmo smettere di pensarci vittime, iniziando ad agire in modo concreto.
Alle mamme in attesa suggerisco di rivolgersi a persone competenti, e soprattutto esperte (che di tuttologi purtroppo ne è pieno il mondo!).
Un parto che avvenga nel rispetto della fisiologia di mamma e bambino è determinante per una bella maternità. Lancio una piccola provocazione, per concludere: talvolta siamo concentrate più sulle cose da comprare, sui vestitini da lavare, sulle mille incombenze che riguardano la cura del neonato successiva al parto …e molto poco concentrate a tutelare un momento così importante!
Care mamme, la cura del vostro bambino/a inizia dalla cura di voi stesse e dalle vostre esperienze riguardanti la maternità,prendervi cura di voi equivale a prendervi cura del bambino che partorirete!
Alcoltarvi, sentirvi, capire i vostri bisogni e necessità e fare di tutto affinché vengano rispettati è fra i primi grandi atti d’amore che farete nei confronti del vostro piccolo e della mamma che sarete!
Il miglior ospedale in cui potete partorire è quello che soddisfa i vostri bisogni e vi fa sentire sicuri!
Ostetrica Geter
No Comments