A seguito del parto, la donna va incontro ad un forte cambiamento ormonale dovuto al crollo di estrogeni e progesterone, che, associato alla stanchezza sia fisica che mentale accumulata con il travaglio e il parto stesso, può determinare una condizione di malinconia caratterizzata da oscillazioni dell’umore e senso di inadeguatezza.
Si tratta del “baby blues”, una condizione transitoria che si risolve spontaneamente entro 10-15 giorni. Il baby blues non va confuso con la depressione post partum, una vera e propria condizione patologica che si prolunga oltre le due settimane dal parto e per la cui risoluzione sono indicati trattamenti psicologici.
È stimato che il baby blues si manifesti in 8 donne su 10.
In questi casi, attività che dall’esterno possono apparire banali, come mantenere in ordine la casa, cucinare, prendersi cura del proprio bambino, risultano per queste mamme molto più ardue di quanto si possa pensare.
Il supporto, non solo emotivo, ma anche pratico (aiuto nelle faccende domestiche, nella cura del neonato) da parte di coloro che sono più vicini alla mamma, come il partner, la famiglia, gli amici, può sicuramente aiutarla a vivere nel migliore dei modi questa fase così intensa e delicata
ostetrica Giulia Pizzuti
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